La storia di Gianni: quando un sogno si scontra con la realtà burocratica (e la concorrenza se ne infischia!)
Gianni ha ricevuto in eredità un appartamento da parte dei suoi
genitori. Non una villa né un attico panoramico, ma un modesto bilocale al
piano seminterrato di un condominio in una tranquilla zona residenziale.
L’immobile era stato acquistato dalla madre e dal padre esattamente vent’anni
fa, con un regolare atto notarile. Tutto, all’apparenza, sembrava in perfetta
regola.
Con l’idea di utilizzare il ricavato per acquistare una nuova casa,
Gianni decide di mettere in vendita l’immobile. Si affida a Zeta Case convinto
che la transazione sarebbe stata semplice e veloce. Ma ben presto, l’idillio si
infrange.
Dopo una serie di approfonditi controlli da parte dell’agenzia, emerge
una spiacevole sorpresa: sebbene le planimetrie catastali risultassero conformi
allo stato dei luoghi e l’atto notarile fosse formalmente corretto, per il
Comune l’immobile non era registrato come appartamento, ma come “locale
accessorio”. In altre parole, ciò che Gianni credeva essere un bilocale
abitabile era in realtà, agli occhi della normativa urbanistica, una cantina.
Le conseguenze sono pesanti: l’immobile non può essere venduto come
abitazione, né affittato legalmente. È, di fatto, uno spazio inabitabile. E il
problema si aggrava quando i nostri tecnici pur confermando la possibilità
teorica di rendere l’immobile conforme, redigono un progetto di adeguamento che
risulta antieconomico: i costi necessari per ottenere la
regolarizzazione sono troppo elevati.
A fronte di questa situazione, e non trovando un accordo con il
venditore né una soluzione percorribile, l’agenzia Zeta Case decide con
correttezza di non proseguire con la trattativa e rinuncia alla gestione
dell’immobile. Una scelta professionale, volta a tutelare sia Gianni che i
potenziali acquirenti.
Ma la vicenda non finisce qui. Pochi giorni dopo, Zetacase scopre che un’altra
agenzia immobiliare ha pubblicizzato lo stesso immobile come appartamento
perfettamente regolare. Alla richiesta di chiarimenti, Gianni ci riporta
che la nuova agenzia lo ha rassicurato dicendo : "Per noi è tutto a posto,
nessun problema."
Un comportamento superficiale e pericoloso, che rischia di trarre in
inganno potenziali acquirenti ignari, e che mette in luce una grave mancanza
di professionalità. Affidarsi a chi non verifica attentamente la conformità
urbanistica – e non solo quella catastale o notarile – può trasformarsi in
un boomerang legale ed economico.
La storia di Gianni è un monito per chi si avvicina al mondo
immobiliare: non basta avere un atto notarile in ordine o delle planimetrie
catastali aggiornate. È fondamentale verificare anche la conformità
urbanistica dell’immobile presso gli uffici comunali. Un errore, anche
commesso vent’anni prima in buona fede, può oggi tradursi in un problema
apparentemente irrisolvibile.
E attenzione: non tutte le agenzie sono uguali. Diffidate da
chi vi dice che "va tutto bene" senza aver svolto le dovute
verifiche. Un consulente serio tutela il cliente prima, non cerca solo una
firma sul contratto.
Hai domande o vuoi condividere la tua esperienza su questo tema?
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